Il blog di Giò: un blog che si propone di dare voce, oltre che all’informazione tradizionale, anche alle ingiustizie sociali dimenticate
“Il blog di Giò” è una realtà comunicativa che si propone di dare voce, oltre che all’informazione tradizionale, anche alle ingiustizie sociali dimenticate (leggi la Terra dei Fuochi e dei Veleni). Ma non solo! Sono narrati anche fatti di cronaca e le vicende dei lettori e che, pur nella loro apparente marginalità, raccontano esperienze o fanno riflessioni. Il Blog presta anche attenzione a tutte le espressioni culturali del nostro secolo: moda, cinema, serie tv, libri, teatro, musica, politica locale …
Il progetto prende il nome dal diminutivo dell’animatrice e curatrice Giovanna Di Francia: “Il Blog di Giò”. Un esperimento comunicativo che esprime bene la volontà di chi è pronto a mettersi in gioco per rigenerare e superare una realtà talvolta cinica e stagnante, che trascura e ignora le persone.
Realizzato da Giovanna Di Francia, giornalista pubblicista di Pozzuoli, insegnante di scuola primaria e avvocato. “Il blog di Giò” comprende una piccola redazione “fuori dal coro”. Ciascun collaboratore, con sensibilità personale diversa, è unito all’altro da un unico scopo: raccontare il mondo da un’altra prospettiva, nel rispetto delle dignità fondamentali di ogni essere umano.
Giovanna è convinta che sia necessario mettere insieme ed in luce le singole peculiarità di ognuno e che le conoscenze di ciascuno siano una forza e possano apportare contributi interessanti al Blog. Si condivide la visione di una società aperta e priva di barriere, in cui l’uguaglianza e le pari opportunità siano le fondamenta di questa epoca. Il Blog mira a togliere potenza allo stereotipo sociale e ad affermare, di contro, principi di diversità e di libera espressione di sé, che devono costituire la normalità quotidiana.
La redazione punta a scompaginare la potenza dell’informazione tradizionale, perché essa crea idee globali. Il Blog innesca riflessioni libere ed autonome, elevando il piano del confronto. Induce a superare le mediocrità dei ragionamenti indotti da un’informazione parziale e faziosa. Punta ad affinare i fatti di cronaca, raccontandoli con delicatezza, aggiungendo le emozioni personali del giornalista ai fatti narrati, inducendo il lettore ad una elaborazione oggettiva dei contenuti.
La base di partenza è la finalità da perseguire: il bene comune, la rivoluzione delle coscienze, la definizione di un’idea globale fondata non sul potere, ma sul rispetto di tutto e di tutti.
